venerdì 20 luglio 2012

un classico della storia patria

arriva, con regolare cadenza, la data da rimembrare, il fatto da conservare all'interno del quadro memoriale della storia patria. porta con sé, con snervante abitudinarietà, tutto il corteggio di azioni poco chiare, dubbi (che sarebbe un sollievo fossero solo metodologici), incertezze (e, invece, ogni tanto qualche evidenza sarebbe necessaria, con buona pace di certi conoscenti che fanno loro la guerra, en philosophes), depistaggi, infiltrazioni, misteri (buffi solo se si è oltremodo dotati di umorismo nero), accuse di dietrologia, di furore ideologico, di disfattismo, di criticisimo esagerato, di cattivo tempismo. 
c'è chi parla di memoria, sarebbe forse il caso di iniziare a strutturare-rivelare una base su cui questa memoria possa fondarsi e sostentarsi: nomi, cause, concause, fatti certi su cui poter discutere. e, invece, siamo ancora qui a discutere sul come sia andata.
sarebbe anche giusto smettere di aumentare le fila dei martiri (al di là della classifica circa la loro, rispettiva dignità di martire): 1) non teniamo ad averne per ogni giorno del calendario; 2) ma vale proprio la pena? per l'italia? parliamone...
sarebbe anche l'ora di uscire di casa...

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