domenica 8 luglio 2012

Dossier Benjamin Fondane



E' impossibile presentare un autore come Benjamin Fondane in poche righe. Direi che è quasi imbarazzante. E' un autore di cui ci si innamora: aspro, fuori dagli schemi, sfuggente ai compromessi, non riducibile ad etichette (prima fra tutte, l'odiosa "poeta-filosofo") e, di conseguenza, esposto al massimo rischio di essere etichettato (si sa: estrema è la tentazione di riportare a più noti lidi ciò che è capace di mettere in subbuglio le certezze più granitiche, abitudinaria e semplicistica prassi difensiva/reattiva).
Come 'risolvere' tra la voglia sotterranea di condividere e la remora persistente alla superficie?

1) Una scarna biografia

Benjamin Wechsler, poi Fundoianu (e altri numerosi pseudonimi), infine, Benjamin Fondane, nasce a Iaşi (Moldavia) il 14 novembre 1898. A 25 anni, nel dicembre del 1923, lascia la Romania per stabilirsi a Parigi, dove, grazie alla comune amicizia con Jules de Gaultier, conoscerà, nel 1924, Lev Sestov, di cui sarà amico e discepolo.
Il 7 marzo 1944 viene arrestato dalla polizia francese; in quanto marito di una francese (Geneviève Tissier, sposata il 28 luglio 1931), potrebbe essere liberato, rifiuta per non abbandonare Line, sua sorella; il 30 maggio viene deportato ad Auschwitz dove sarà passato per la camera a gas il 2 o il 3 ottobre del 1944, si dice con le poesie di Baudelaire sulle labbra. 



2) Una scarna bibliografia

Vastissima è la pubblica di Fondane sia in lingua romena, sia in francese, tanto in saggistica (letteratura, filosofia, cinematografia) che in poesia (va ricordata la reccolta: Le Mal des fantômes, 1980, poi Verdier, 2006). Per il momento mi limiterò alla produzione filosofica in francese.
Pubblica su numerose riviste francesi e non: “Europe” (su Sestov e su Husserl); Unu”, “Sur”, riviste  spagnole; Journal des Poètes”, rivista di Bruxelles; “Cahiers jaunes”, Cahiers juifs”, “Cahier bleu”, “Documents 33”, “La Revue juive de Genève”, “La Revue de philosophie, e, soprattutto, collabora assiduamente ai “Cahiers du Sud” (articoli su Heidegger, su Kierkegaard e su tutta la contemporaneità filosofica nella rubrica da lui tenuta: La philosophie vivante).

Pubblica, inoltre, le opere: Rimbaud le voyou (1933), La conscience malheureuse, raccolta di saggi su Šestov, Husserl, Heidegger, Bergson, Gide, Kierkegaard, Nietzsche (1936), Faux Traité d’esthétique (1938).
Postumi:

Le Lundi existentiel et le dimanche de l’histoire (1945 nel volume collettaneo: L'Existence - edizione autonoma 1989)


Baudelaire et l’expérience du gouffre (1947)


Rencontres avec Léon Chestov (1982)


L'Être et la connaissance (1998)




3) Cosa c'è in italiano?

In attesa di completare quanto precede con la bibliografia secondaria in francese ed inglese, segnaliamo, in italiano, quanto segue: 


Rimbaud, la canaglia, Le nubi edizioni, Roma 2007. Traduzione di Rimbaud le voyou.

Testi critici:

Benjamin Fondane, numero monografico dedicato della rivista "Humanitas", Morcelliana, Brescia 2/2012. 

G. Farina, Benjamin Fondane e le gouffre, Artemide, Roma 2003.


A. Van Sevenant, Il filosofo dei poeti. L’estetica di Benjamin Fondane, Mimesis, Milano 1994.









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